Il Maestro e Margherita – Voland

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da Michail Bulgakov, drammaturgia Fabrizio Sinisi, regia Paolo Bignamini

con Mario Cei, Federica D’Angelo

scene e aiuto regia Francesca Barattini, assistente Gianmarco Bizzarri

Organizzazione e produzione Carlo Grassi, consulenza scientifica Gian Piero Piretto, un progetto di Gabriele Allevi e Paolo Bignamini, co-produzione ScenAperta Altomilanese Teatri e Teatro de Gli Incamminati / deSidera, foto di scena Stefania Ciocca – grazie ad Anna Maria Testaverde

 

A partire dal capolavoro di Michail Bulgakov, questa riscrittura de Il Maestro e Margherita sposta la vicenda dalla Mosca staliniana alla Milano dei nostri giorni; si concentra sui singoli personaggi e ne dipana la storia e il punto di vista da nuovi angoli prospettici; ne stravolge a tratti il linguaggio alternando prosa, versi e musica, arrivando quasi a trasformare il romanzo bulgakoviano in una drammaturgia epica di matrice brechtiana. Ogni argomento del nostro presente viene portato dentro a questo gioco incrociato di sguardi: l’arte, l’amore, la politica, l’economia, la tecnica, il teatro e la poesia. Tre spettacoli autonomi, intitolati Voland, Pilato e Gli amanti, compongono un unico mosaico VOLAND: In una grande metropoli del nostro tempo, concitata e ipermoderna, pagana e selvaggia, corrotta e violenta, un evento inaspettato scatena il disordine e porta ogni cosa sull’orlo della catastrofe: l’arrivo di Satana, nella persona dell’enigmatico e oscuro alchimista Voland. Un personaggio ambiguo, un Mefisto dei giorni nostri, la cui unica pietà cade sulla vicenda di un drammaturgo fallito – il Maestro – e della sua amata Margherita.

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