“Shakespeare ed il mito”
Incontro con letture sceniche. Interventi di Claudia Provvedini (Giornalista e critico teatrale del Corriere della Sera) e Dario Tomasello (Professore di letteratura italiana contemporanea dell’Università degli studi di Messina, facoltà Scienze cognitive e della formazione).
5 novembre – Reggio Calabria Museo Nazionale
L’incontro su William Shakespeare e il Mito vede Claudia Provvedini e Dario Tomasello convergere su una serie di enunciazioni che vogliono lo scrittore poeta e drammaturgo come, innanzitutto, un animo libero da sovrastrutture. A prescindere dall’aspetto fiabesco e mitologico di alcuni suoi testi – tra gli altri A Midsummer Night’s Dream – opera scritta intorno alla fine del 1500, Tomasello sottolinea quanto Amleto stesso sia un mito della contemporaneità anche se “è un mito dimezzato. Diverso e distante dal mito Edipico, Amleto è perlopiù consapevole del destino”. William Shakespeare, aggiunge, non dimentichiamolo: era un poeta innanzi tutto e si sa, lo scrittore è dove sta la sua immaginazione. Di conseguenza quello che riteneva potesse servirgli lo usava: “Che poi questo potesse coincidere con la realtà è secondario”.
Anche la critica teatrale Claudia Provvedini è sulla stessa linea: “Pensiamo soltanto che dopo che ha scritto La tempesta ha iniziato a scrivere storie. Quindi in seguito alle fate, agli elfi, ha sentito fortemente che la storia è lì dove si misura la bellezza ma anche la fragilità umana. Quindi grazie alla densità massima del teatro mitizza il Fato, un elemento che non si può misurare”. Molto coinvolto il pubblico presente che prende parte al dibattito facendo presente che spesso, quando si parla di Mito, si pensa immediatamente al mito greco; di conseguenza l’argomento si è mostrato per questo molto affascinante. Teresa Timpano ha infatti concluso sottolineando come uno degli obiettivi del Festival Miti Contemporanei sia quello di allargare i dibattiti anche con nuovi stimoli e riflessioni.